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Immagine del redattoreFrancesca Sanesi

A Taranto firmato il Manifesto per l’ecologia integrale

Il Mediterraneo si incontra a Taranto: sottoscritta nella Cittadella delle imprese la Carta di Taranto

È stato firmato il 18 giugno, nella Cittadella delle imprese di Taranto, sede della Camera di commercio, il Manifesto per l’ecologia integrale - Carta di Taranto, al culmine di un lungo ed intenso lavoro partenariale avviato nel 2018.

Pontificia Università Antonianum, Grande Moschea di Roma, Camera di commercio di Taranto, Ufficio GPIC dei Frati Minori d'Italia e Albania, Costellazione Apulia, Askesis, Happy Network e Centro di cultura Lazzati hanno sottoscritto un impegno ambizioso ed epocale che intende condurre all’applicazione dei principi dell’ecologia integrale nel governo delle città e nel modello di economia e d’impresa, con un respiro mediterraneo di rilievo storico.

È il nostro Mare il cuore dell’incontro fra i popoli che vi si affacciano, fra le diverse religioni, le culture, le prospettive e le concrete progettualità finalizzate al bene comune. Un Manifesto del confronto e dell’operatività, un Oikos del Mediterraneo, già attivato per diversi segmenti progettuali, che mette in rete le istituzioni, l’università, la società civile, le imprese. Un sogno di dialogo e connessione che, a Taranto, diventa realtà.

Presenti, infatti, all’incontro, oltre all’Ente camerale, il Prof. Giuseppe Buffon, direttore del Centro ricerca della Pontificia Università Antonianum, il Prof. Nader Akkad Imam della Grande Moschea di Roma, insieme a S.e. dr. Abdellah Redouane, Segretario Generale Centro Islamico Culturale d’Italia - Grande Moschea di Roma, Fr. Francesco Zecca Responsabile Progetto Oikos e Coordinatore Ufficio Gpic – Compi, il Prof. Wissam Abou Nasser, Presidente del Centro Mariano per il Dialogo Interreligioso del Libano, il Prof. Salah Ramadan Elsayed Università Al-Azhar , Prof. Stefano Vinci, Dipartimento Jonico - Università di Bari ed il Prof. Josep Cañabate Pérez, Università Autonoma di Barcellona.

Il partenariato sarà impegnato nelle prossime settimane sul doppio livello delle relazioni istituzionali/diplomatiche e della strutturazione dei processi attuativi.


IL MANIFESTO PER L’ECOLOGIA INTEGRALE – CARTA DI TARANTO ©

Convocati dallo stupore per la Bellezza della Casa comune, Terra, Madre che nutre e governa la fraternità umana.

Inquieti per il suo grido che si fonde con il gemito delle Vittime di ogni discriminazione, della nostra e della Futura generazione.

Pronti a denunciare il dramma degli sconvolgimenti climatici, della riduzione della biodiversità, dell’emergenza rifiuti, del degrado.

Abitiamo, custodendo con responsabilità creativa, una consegna da restituire arricchita alle Generazioni future.

E riconoscenti verso la Bellezza del Vero e del Bene, avvertiamo il limite delle nostre professionalità e competenze e l’impellenza di un impegno per la cura della vita, vero traguardo dell’esercizio transdisciplinare della conoscenza e dell’azione.

Vediamo l’intelligenza della correlazione insieme alla ricerca dei perché, convinti che non esiste verità senza condivisione, né “unità del sapere”, senza la giusta autonomia epistemologica di ciascuna disciplina, né l’inclusività senza l’integrazione di prospettive scomode o non organiche con la propria visione, preferendo ciò che conferma e rassicura, né l’interconnessione senza l’individuazione di forme di comunicazione che consentano lo scambio, il confronto, fino alla realizzazione della fraternità universale.

Curiamo la visione di una nuova società civile, vocata a edificare la fraternità, cantata da Francesco di Assisi patrono dei cultori della casa comune.

Curiamo la difesa del diritto di ciascuno di essere fratello di tutti, rispettato nella propria ricerca della verità, secondo i principi della propria fede, fondamento della speranza di un oltre che sarà vera comunione.

Curiamo la fraternità tra le genti del mediterraneo chiamate a edificare la casa della pace, mediante un nuovo paradigma del mercato e del lavoro, applicato da una impresa a servizio dell’essere umano, custode del giardino.



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