La prossima settimana, il 20 e 21 febbraio, a Bruxelles la Commissione Europea ed il Comitato economico e sociale europeo ospiteranno i lavori della seconda Conferenza annuale della European Circular Economy Stakeholder Platform. A due anni dall’adozione del Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare (Comunicazione della Commissione del 2 dicembre 2015), la Conferenza farà il punto su quanto già realizzato e sui prossimi obiettivi, discutendo delle nuove aree di intervento e dei primi risultati della Piattaforma.
Il pacchetto europeo è un piano d'azione molto ambizioso, consistente in una serie di misure che coprono l'intero ciclo, produzione, consumo, gestione dei rifiuti e mercato delle materie prime secondarie. È anche definita la tempistica di attuazione, in modo da raggiungere l’obiettivo della “chiusura del ciclo” di vita dei prodotti.
Il tema è ormai oggetto di continuo dibattito a livello internazionale e, naturalmente, anche nel nostro Paese dove, fra il 2015 ed il 2017, è stata emanata, attraverso il competente Ministero dell’Ambiente, una serie di provvedimenti normativi volti a promuovere l’Economia Circolare. Nel novembre scorso, poi, Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico hanno rilasciato il Documento di inquadramento e di posizionamento strategico “Verso un modello di economia circolare per l’Italia”, tassello importante della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (approvata dal CIPE il 22 dicembre 2017).
Il Documento italiano affronta lo stato dell’arte dell’economia circolare, si concentra sul cambio di paradigma produttivo e di consumo e sulla possibile gestione della fase di transizione, anche in ambito pubblico, nonché sul sistema di indicatori utilizzabili per la misurazione dei risultati. Si tratta, appunto, di un inquadramento che deve essere necessariamente implementato, attraverso il recepimento delle nuove direttive europee (e dei nuovi target in materia).
In gennaio, infatti, la Commissione europea ha adottato una nuova serie di misure sull’Economia Circolare:
- una strategia europea per le materie plastiche nell'economia circolare;
- una comunicazione sulle opzioni per raccordare legislazione su chimica, prodotti e rifiuti;
- il monitoraggio sui progressi verso un'economia circolare a livello UE e nazionale;
- una relazione che evidenzia come rendere più circolare l'uso dei 27 materiali critici nella nostra economia.
Materia complessa, dunque, perché assolutamente trasversale sotto il profilo legislativo e operativo e perché scardina il modello di crescita tradizionale e i comportamenti delle imprese, degli individui, dei Governi. Eppure, quando si entra nel merito e si comprende il senso profondo di quel cambio di paradigma, si resta sorpresi dalla sorprendente semplicità dei principi di fondo. La Ellen MacArthur Foundation, che dal 2010 si occupa di accelerare la transizione verso l’economia circolare, ne dà un definizione che rende tutto più chiaro: “A circular economy: 1) designs out waste & pollution; 2) keeps products & materials in high-value use; 3) regenerate natural systems”.
L’ottavo Rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere “Greenitaly 2017” evidenzia che “la strategia per l’economia circolare al tempo stesso fornisce una visione di trasformazione del modello economico dall’alto potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro, favorendo modelli sostenibili di produzione e di consumo pienamente coerenti con l’SDG 12, ma anche con almeno altri 7 obiettivi dell’agenda 2030”. Il Rapporto sottolinea che “più di un’impresa su quattro dall’inizio della crisi ha scommesso sulla green economy” e che si tratta di “un modello che ha a cuore la crescita delle comunità e la qualità della vita dei territori. Il 69% delle medie imprese green si impegna in sostegno allo sviluppo del proprio territorio”.
Ne siamo convinti, così come siamo certi che l’economia circolare rappresenti una leva di sviluppo (economico, occupazionale, sostenibile, equo) per il nostro territorio. Per questo motivo nel 2018 il tema sarà al centro di Taranto BESCity, il programma di Economia Civile della Camera di commercio di Taranto.
(la foto è tratta dal sito della Commissione Europea)